19.6.12

13.6.12

di passaggio.

Nel sogno, ero a casa con la mia coinquilina e la ragazza che solitamente vive qui, ma che ora è via per qualche mese. La stavamo ospitando giusta una o due notti, era di passaggio.
Mi sveglio.
Trovo una mail di questa ragazza.
Chiede se può fermarsi a dormire da noi, giusto una o due notti, è di passaggio.



E.

15.4.12

sogni da topic, Eta e il voyerismo digitale.

Lei li scrive sul topic cremonese, io riporto perché, lo sa, non posso farne a meno...

« Risposta #237 il: Oggi alle 17:27:32 »
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Bella lì, finalmente ho fatto di nuovo un sogno complesso e interessante!  Cheesy
Ancora pregno di virtualità, ma almeno è strong.

Sognavo di comunicare via mail (o chat?) con uno scrittore francese appena conosciuto (solo virtualmente) che mi raccontava che lì in Francia, ultimamente, vari scrittori spiano per anni nelle caselle mail di totali sconosciuti per ottenere materiale narrativo. Trovavo la cosa orrenda, anche se suggestiva (ho un certo trip sul voyeurismo, quindi dei casi simili diventano a loro volta materiale narrativo interessante, ai miei occhi, nel senso de La finestra sul cortile). Restavo vagamente scandalizzata, non tanto per la lesione della privacy, forse, quanto per la povertà immaginifica di codesti autori.
Uscivo ed ero in centro qui a Utrecht (attualmente non vivo affatto in centro, sono solo ospite, quindi sto cercando casa — si vede che il mio subconscio vuole trovare un letto in una di quelle casette con le finestre giganti sul canale, hehe). Sbucando fuori dalla "mia" via, mi trovavo davanti un cartello a cavalletto di quelli che hanno i bar o si usano per le pubblicità, con sopra attaccata un'enorme scheda piena di dati. Inizio a leggere i dati. Forse non c'era il mio nome, ma capisco che è la mia scheda. Così, piazzata in mezzo al centro di Utrecht.
Ricordo queste voci, circa:

Citazione
Gusti musicali: va matta per Devendra Banhart.
Maggior utente con cui avviene traffico mail: Caterina Nasini [è una mia amica]
Soggetti che appaiono più frequentemente negli allegati mail: Eta, Ribbon [ancora la mia amica di cui sopra]
Missione sulla Terra: salvare il Rock [il mio stupido cranio dev'essere tramitazzato dal fatto che mi è stato appena regalato un giradischi e ieri, a una fiera del vinile, ne ho comprati i miei primi tre!  Grin ]
Carattere: tender

Quando leggo quest'ultima voce, scoppio a piangere in mezzo alla strada, mi butto ginocchia a terra, tremo, continuo a leggere.
Credo che la commozione derivasse dal sollievo di essere ritenuta "tenera" e non "stronza" perfino da chi, paradossalmente, sa tutto di me: nella mia casella mail c'è davvero tanto del mio vissuto, l'ho da anni e ho pensato varie volte proprio che se qualcuno vi accedesse e fosse fornito di giusta e saggia pazienza e sensibilità, potrebbe capire intimamemente chi sono, in modo molto profondo... E quindi, forse, capirmi e scusarmi anche di tutti quelli che potrebbero essere i miei errori, o cose che ho fatto in passato e che hanno fatto male a qualcuno...

Dopo erano riportare impressioni personali dell'autore.
A questo punto avevo collegavo tutto: lo scrittore con cui mi ero sentita prima è lui stesso uno di quelli che spiano un utente per anni. Dall'insieme della scheda capivo che lui aveva letto praticamente tutti i miei fottuti messaggi e-mail, che probabilmente mi seguiva da anni.
Nel pianto a ginocchia a terra (che non finiva) si aggiungeva una destabilizzante sensazione molto Truman Show. Pensavo a Truman proprio nel sogno! E, proprio nel sogno, ricordo di aver pensato che forse questo è il "prezzo" di aver messo sempre in dubbio che la realtà che mi circonda sia quella che percepisco (cosa che davvero credo nella realtà (realtà?) — nel senso: Matrix è verosimile).
Purtroppo non ricordo se, nel sogno, capivo che, più similmente a Truman, questo scrittore avesse anche influenzato la mia vita, oppure se si fosse limitato a osservarla. Forse, semplicemente, anche nel sogno ero solo arrivata al punto di chiedermelo. Pensavo a tutte le mie coincidenze e a tutte le cose che, nella mia vita, mi sono sempre sembrate dannatamente "romanzesche" e, di punto in bianco, arrivava il dubbio che, forse, non era il mio punto di vista a essere viziato dall'ottica narrativa, ma era proprio tutto derivante dal fatto che un romanziere cercasse di impostare in tal senso il mio futuro!
(Anche questa è una cosa che ho sempre pensato, ossia che la mia vita sia "romanzabile", ma così come, potenzialmente, tutto è romanzabile. Io vedo così la mia vita semplicemente perché ho, intrinsecamente, una specie di deformazione professionale alla narrazione...)

Verso la fine delle considerazioni personali, l'autore annotava (sempre in modo molto professionale) che negli ultimi anni aveva constatato di provare un innamoramento nei miei confronti.
Al che piangevo in modo ancora più dirompente, perché dentro di me già sapevo di non volerne sapere assolutamente nulla e, al contempo, di odiare maledettamente la posizione di quella che si nega, in quanto feritrice. In sostanza, non volevo ferirlo, ma presumibilmente avrei dovuto farlo, e non sopportavo quest'idea! Anche perché in parte mi sentivo grata a questo tale, paradossalmente, mi sentivo "capita".
Finalmente smettevo di piangere, rassicurata dal pensiero che, in tutta questa professionalità, era ovvio che lui già sapesse che quello che gli stava accadendo andava fuori dal regolamento, in un certo senso... Però mi restava comunque una paranoia generica: perché ha deciso di farmelo sapere, d'un tratto? Non avrebbe dovuto. Forse vuole mandare a fanculo tutte le regole e farsi vivo. m.rd@, che c@xxo di casino! E, soprattutto, questa volta non ho fatto davvero niente per ficcarmici, fuck!
Cambio di sogno: mordo un buonissimo pezzo di formaggio stagionato che ho nel frigo.
Mi sveglio: ho fame.

Paranoie VS bisogni primari
1 a 0

 Tongue

5.4.12

Sogno tra l'11 e il 12 gennaio 2011


"In una città che si svuota, con persone che scappano, altre si rifugiano, nessuno pensa agli altri e ognuno è fautore di se stesso, un vento costante e freddo soffia senza troppa forza tra le strade e tra i palazzi. La caratteristica di questo vento è che non fa rumore.. non crea rumore come se in questo mondo non ci fosse attrito o è come se ce ne fosse pochissimo, però il vento c'è. è tangibile, i vestiti svolazzano i capelli delle ragazze si intrecciano. Io sono solo, come tutti gli altri sto aspettando il mio destino, la mia fine.. una cosa a cui non si può scampare, tutto è fermo e immobile, le persone in strada non ci sono, tutte nascoste o rifugiate o scappate.. non c'è vita, tutto l'ambiente è come azzurro grigiastro.. quasi buio, fatto di ombre. Intanto io sono solo, con mia madre e una terza persona che conosco (forse una ragazza). Non sappiamo dove andare.. ci ritroviamo per strada e anche noi, consapevoli di questa "fine" (?) che si sta avvicinando non possiamo che cadere nello sconforto, nella totale apatia, incapaci di qualsiasi dialogo nessuno parla con nessuno. Muti come tombe in attesa di qualcosa che deve succedere. Ma non succede niente.. la notte cala, ci sentiamo stanchi e ci accasciamo sul freddo cemento vicino ad un muro con a fianco degli scalini. Io chiudo gli occhi faccio per addormentarmi, ma il sonno non mi prende.. ma sento che sta per arrivare.. e mentre sto per addormentarmi, in quei decimi di secondo in cui sento di essere ancora sveglio... una "forza" , "un bagliore bianco" caldo, caldissimo mi avvolge con impeto e mi spaventa dandomi come un bacio sulle labbra.. una essenza che non ha forma ne dimensione… mi abbraccia completamente di soprassalto… non la posso vedere ma la sento su tutto il corpo, come se fosse reale e da quel momento vedo solo bianco e mi sento caldissimo, ma non bruciare. Poi mi sveglio."

R. C.

10.3.12

Bene, potremmo dire che la prima fase (quella sicuramente più maldestra) di questo progetto si è conclusa.
Più o meno positivamente comunque.
Ora ho circa 28 minuti di mix tra me, sogni e sognatori, un sacco di strane idee per la testa e ipotesi di sviluppo.
"Ancora??"
Eh, si.
Mica posso chiudere così.
Questo spazio è ancora "vuoto", e sarebbe un peccato chiuderlo così.
E' un argomento vasto?
Bene, ora possiamo analizzarlo.
Adesso che ho altro da fare, e me lo terrò buono, a "tempo perso".

A proposito di tempo perso:
L'altra mattina avrei dovuto svegliarmi per andare a lavorare.
Segno la sveglia, ore 8:00.
A letto relativamente presto, perché tutto quello che ho imparato sul valore del sonno dovrà pure essermi servito a qualche cosa...
Bene.
Ore 8:00.
Suona la sveglia.
La sento, mi sveglio, prendo il cellulare, la blocco e torno a dormire.
(sogno) R. mi chiama dicendomi che CI VEDIAMO PIU' TARDI, NON RIESCO AD ARRIVARE PER LE 10!
RIMANDIAMO DI UN PAIO D'ORE!
Bene, continuo a dormire tranquillamente.

Ovviamente sono arrivato estremamente in ritardo.

30.1.12



E chi ha mai visto la Perfezione?

E' la cosa che si rincorre più spesso, la chimera più desiderata al mondo.

La definizione più vaga che possa esistere.

Poi c'è l'Errore.

Ho visto errori stupendi, fantastici. Errori che hanno cambiato il mondo.

Errori fatti [quasi] alla perfezione.

Errori che hanno generato tanto, tutto, forse addirittura il mondo stesso.

E allora,

Sarà meglio rincorrere una Perfezione venuta male, o un Errore [quasi] perfetto?

In entrambi i due casi, strada da percorrere ce n'è.

E' intanto è dura farsi bastare la Mediocrità migliore che riusciamo a rendere.