6.12.11

Avevo immaginato che "questa cosa" si sarebbe diffusa certamente con più facilità sul web, mi ero affidato alla sua potenza, alla sua velocità...
Avevo immaginato che la strada più immediata fosse senza ombra di dubbio quella Virtuale.
Malgrado ciò, invece, ogni dettaglio che avevo immaginato è stato irrimediabilmente ribaltato, in tutta la sua potenza, niente meno che dalla Realtà.
Eh. Dalla Realtà.
Quel mondo che oramai credevo fittizio.
Che per diffondere un qualche tipo di informazione sembrava superato da un pezzo.
Dipenderà dall'informazione?

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Avevo sperato di ricevere feed back da parte di sognatori più o meno interessati alla cosa, ma [per il momento] non è stato così.
Ovviamente non perchè la gente non sogni.
Nemmeno perchè non è interessata [fidatevi che di visualizzazioni ce n'è].
Semplicemente è più semplice che la gente mi chiami, mi incontri e mi chieda un parere, mi chieda di essere ripresa, o anche soltanto si svegli alla mattina e mi mandi un sms con quello che ha sognato.
Come oggi:

"Ciao!
Ho sognato che tagliavo il pasticcio in colonne molto fini. 
Per un disabile.
Ma non ero io, ero J.D."
[Erica, 06/12/2011, ore 11:22]


E io registro anche questo, dato che per ora è l'unico modo che mi è dato, pare, il racconto, per registrare i sogni.

2 commenti:

fdf ha detto...

Ma sul web oggi ho trovato (mi hanno fatto trovare) questo: "l'altra notte ho spgnato una fata che mi faceva scegliere in un campionario di pianeti quello su cui avrei voluto abitare."
http://www.cremonapalloza.org/forum/index.php/topic,694.0.html

UnaSpecieDiSpazio ha detto...

E' difficile fermarsi a parlare del sogno, soprattutto in un sogno lucido come è quello del web, dove i sogni (opportunistici?) si rincorrono sullo schermo del computer, come lame di silicio in cerca di cose tenere...
Il vecchio Lovecraft (che per me ha inventato la webmail, data l'antesignana passione di spedire centinaia e centinaia di lettere agli amici), passava ore a trascrivere le sue esperienze oniriche, le condivideva, e talvolta ne discuteva. Più probabilmente è l'unico individuo che è diventato famoso (o famigerato) semplicemente raccontando i sogni che faceva.

Credo che il sogno, portato al suo estremo limite, sia un avvertimento.

Non cedere.
Virgil Finlay, illustratore e amico dei più grandi scrittori-sognatori dell'anteguerra, diceva: Pursue the dream...